| 1 | 07/07/07 |
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| 4 | Roaming indotto |
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| 7 | Non essendoci standard a riguardo (come precedentemente accennato), non si può predire facilmente il meccanismo di innesco ed esecuzione del roaming. |
| 8 | Questo ci porta a chiederci chi effettivamente da il reale comando di "riassociazione" ad un'altro AP. |
| 9 | Tra le varie proposte cercate e studiate, ci siamo imbattuti nella possibilità di lasciare fare gran parte delle operazioni all'AP tentando di far sembrare il roaming totalmente trasparente alla STA.Questo potrebbe essere possibile grazie ad un meccanismo di gestione e comunicazione direttamente tra gli AP di uno stesso ESS. Si rende cosi totalmente localizzata l'implementazione di roaming semplicemente facendo capire alla STA, che c'è stato un cambio di MAC address da parte dell'AP. |
| 10 | Malgrado questo meccanismo sia ideale per rendere tutto trasparente, è difficile che sia realmente implementato a causa della difficoltà di implementazione e per le violazioni allo standard IEEE 802.11 (infatti ogni AP ha sempre e solo un MAC address, e non può essere cambiato senza un riavvio totale del dispositivo). |
| 11 | Tuttavia, dobbiamo rendere noto che il roaming esiste a più livelli, quindi oltre che al livello MAC (di cui noi ci occupiamo) abbiamo anche una sorta di roaming a livello IP.Il roaming a livello IP è una sorta di passaggio tra più AP facenti parti dello stesso ESS o addirittura facenti parte di ESS diversi (ma comunque nella stessa sottorete), mantenendo inalterato il proprio IP, rendendo cosi trasparente il roaming alle applicazioni sovrastanti. |
| 12 | L'implementazione di questo tipo di roaming e quasi totalmente localizzata sugli AP (e sui router) e richiede il supporto di alcuni servizi (vedi Mobile IP), ma l'approfondimento di tale tipologia di roaming astrae quasi completamente dal nostro studio, poichè è ad un livello talmente alto che renderebbe inconsistente qualsiasi tipo di valutazione e giudizio. |
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