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19 Giugno 2007
13.00 - 13.30 ( 0.30 h)
Il roaming per reti wireless viene definito come un servizio che l'AP offre ad una stazione per permettere ad essa di passare da un'area di coperture di un AP ad un altra rimanedo sempre collegata alla rete; e' altresi' importante sapere che il numero massimo di AP che possono offrire roaming in una determinata area e' di 250.
Piccola nota trovata su
http://www.wi-fiplanet.com/tutorials/article.php/972261: per supportare il
roaming in una rete 802.11b una stazione deve effettuare periodicamente una
scansione di tutti gli AP vicini e lei e associarsi a quello con il segnale di
intensita' maggiore. Se ci sono piu' AP su uno stesso canale il roaming non
puo' funzionare bene, in quanto le interferenze dovute alla sovrapposizione di
essi causeranno un derado consistente delle prestazioni. Per evitare cio' ogni
AP deve essere su un canale diverso.
15.30 - 17.00 ( 1.30 h)
Da quanto detto da zeratul il roaming non fa parte di nessuno standard, ma e'
lasciato come implementazione facoltativa ai produttori di AP. Si puo' andare a
vedere se l'implementazione e' unica o se ogni produttore ne implementa una sua,
fermo restando che c'e' la possibilita' di trovarsi di fronte ad una moltitudine
di soluzioni che non possono essere unificate.Nei prossimi giorni si iniziera'
lo studio di alcune soluzioni per vedere eventuali peculiarita' tra le diverse
implementazioni.
Un ulteriore problema e' il fatto che per una stazione non e' possibile
stabilire a priori se si trova in un'area dove gli AP presenti forniscono il
servizio di roaming.La guida definitiva offre una prima idea su come gli
implementatori di schede affrontino l'idea del roaming.Una prima idea e' fare
probing a tutti gli AP presenti e controllare il loro ESSID.Se sono uguali
allora e' possibile che il roaming sia implementato ( e attivo ); la nota
dolente e' che non e' detto che se una serie di AP implementa tale servizio esso
sia attivo.
N.B. Lavoro svolto in coppia ( roma e zeratul )
20 Giugno 2007
9.30 - 12.10 ( 2.40 h)
Da scartare l'ipotesi di guardare le diverse implementazioni del servizio di roaming da parte dei produttori di AP.Quasi tutto cio'che e'legato a tale realta' e' protetto da patenti statunitensi che possono essere visibili solo a pagamento.
Uno degli aspetti che molto probabilmente e'comune a tutte le implementazioni
e'che la gestione del passaggio di una stazione da un AP ad un altro ( azione
detta proprio di roam) e'controllata da un server esterno: vi sono un numero
arbitrario di AP tutti facenti parte dello stesso ESS e, nella gran parte dei casi, interconnessi via cavo.Essi fanno riferimento ad un server esterno
( normalmente RADIUS) che gestisce e velocizza le azioni di roam; ovvero quando
una stazione vuole passare da un AP ad un altro essa chiede una riassociaizone
all'AP di destinazione, il quale gira la richiesta al server e il server risponde alla stazione passandogli tutti i nuovi parametri.Come dicevo sopra tale strategia e' il punto cruciale dell'implementazione del roaming ed e'anche l'unica parte della quale se ne ha notizia certa.
Un esempio e'descritto nella pagina http://cdg.org/news/events/CDMASeminar/05_LatinAm/op_roam_meeting/Packet%20Data%20Roaming.pdf.
Molto probabilmente molte delle divergenze tra le varie implementazioni saranno risolte quando ieee riconoscera'come standard a tutti gli effetti il lavoro chiamato 802.11r. Questo lavoro si prefigge l'obiettivo di realizzare veloci transizioni di dati fra BSS, specialmente tra stazioni mobili, utilizzando il roaming e definendo particolari metodologie che consentano ad una stazione che passa da un AP ad un altro di avere garanzie sul QoS del nuovo nodo. Naturalmente questo lavoro e' ancora in fase di allestimento e bisognera' aspettare ancora prima di vederlo ultimato. Per concludere 802.11r si appoggia per quanto riguarda la trasmissione dei dati allo standard 802.11F che verra'analizzato prossimamente.