= Benvenuti = [[PageOutline(1-4,Indice)]] Questo Wiki intende costituire il punto di riferimento per il gruppo di studenti che sta lavorando al progetto del corso "Laboratorio di reti calcolatori". La ricerca intende analizzare la possibilita' di sfruttare in maniera, possibilmente conveniente, simultanea due reti wireless distinte avendo a disposizione un solo client. Si propone insomma di indagare su tale pratica al fine di avere un'idea quanto piu' esaustiva dei problemi legati ad essa e ad una sua possibile implementazione. Se desiderate contattare l'intero [wiki:Componenti gruppo] per proporre critiche, suggerimenti o riflessioni, potete creare un [http://trac.xt3.it/reti0506/newticket nuovo ticket] oppure spedire un messaggio di posta elettronica all'indirizzo `reti0506[SU]xt3[DOT]it`. Potete trovare le informazioni sugli incontri che ci saranno, o che ci sono stati, nell'apposito [wiki:Calendario Calendario]. [wiki:RecentChanges Ultime modifiche] == Link utili == * Specifiche ufficiali del protocollo: * [http://www.xt3.it/reti0506/802.11-1999.pdf IEEE 802.11 - prima versione considerata legacy (1999)] * [http://www.xt3.it/reti0506/802.11b-1999.pdf IEEE 802.11b - miglioramento del 802.11 col supporto di 5.5 e 11 Mbit/s (1999)] * [http://www.xt3.it/reti0506/802.11g-2003.pdf IEEE 802.11g - 54 Mbit/s, 2.4 GHz standard (compatibile con il 802.11b) (2003)] * [http://hardware.slashdot.org/comments.pl?sid=89147&cid=7712841 Interessante articolo su SlashDot di un tizio che si e' interessato all'argomento] ---- = Studio di fattibilita': associazione multipla simultanea = == Introduzione == L'avvio e l'approccio di questo studio dipende in maniera forte dagli aspetti architetturali del protocollo 802.11. La questione non entra in gioco soltanto nel definire una bozza di implementazione, ma, ancor prima, nel comprendere quali siano le strade da intraprendere per una realizzazione a livello mentale. Dalle conoscenze iniziali dell'intero gruppo di lavoro e' risultato evidente che la ricerca non poteva perseguire una soluzione che lavorasse al di sopra di tutto lo stack IEEE 802.11. In questo tipo di scenario si renderebbe necessaria la ri-associazione ad ogni cambio di canale, una operazione che richiede tempi lunghi (o biblici, e' da considerare anche l'autenticazione), se comparati ai tempi di trasmissione dei dati. Se come riferimento si prende lo stack ISO/OSI, da quanto detto risulta evidente che la ricerca sara' orientata al di sotto del livello "network". Prima di poter proseguire in maniera sensata, si ritiene pertanto necessario approfondire la conoscenza dell'interfaccia offerta dal livello MAC e da quello PHY e come esse possano essere utilizzate. In aggiunta a questo e' da chiarire quanto forte sia la dipendenza fra il livello PHY e l'hardware del dispositivo sottostante. == Architettura dello standard IEEE 802.11 == I due livelli (data link e fisico) su cui lo standard e' definito possiedono un insieme di operazioni primitive proprie, ma le loro definizioni sono lungi dal poter essere considerate vere e proprie interfacce: si tratta delle "MAC layer management entities" (MLME) e delle "PHY layer management entities" (PLME). E' assai importante notare, specialmente ai fini dello studio in oggetto, che lo strato MAC non oscura il sottostante PHY, ma permette alla "station management entity" (SME) di interagire direttamente con esso. Le varie entita' hanno la possibilita' di comunicare fra loro secondo le specifiche dello standard, attraverso i SAP (service access point). Tale concetto intende aggregare l'insieme di chiamate che una determinata entita' espone alle altre per realizzare forme di comunicazione o invocazione. {{{ __||________________________ | | | | | MAC | MLME = | | | | | |--||--|--||--| Station | | | | Managemement | | PLPC | PLME | Entity | | | | | |--||--| = | | | | | | PMD | | | |______|______|______________| }}} In generale il livello MAC, come ovvio, deve essere il piu' possibile indipendente da quello fisico anche se a volte e' necessario che il livello MAC gestisca stati opportuni del livello fisico. Il livello PHY viene suddiviso nella seguente maniera: * PLCP (Physical Layer Convergence Procedure): funzioni di convergenza del livello fisico (adattamento del medium a PHY service), che realizzano una traduzione al fine di rendere l'interfaccia comune; * PMD (Physical Medium Dependent): insieme di funzioni fortemente dipendenti dallo specifico dispositivo wireless (ad esempio richieste di trasmissione o ricezione di dati). Anche in questo caso le relazioni con l'esterno sono gestite da appositi moduli SAP: uno specifico per la porzione PLCP (PMD-SAP) e un altro relativo al sottostrato PMD (PMD-SAP). === Primitive di gestione generica === Le informazioni specifiche per la gestione di ogni strato sono incapsulate all'interno di cio' che viene definita Management Information Base (MIB) che puo' essere visto come un componente di ogni livello. In accordo con questo, ogni Management Entity possiede specifiche primitive di GET e SET in grado di operare sugli attributi della relativa MIB. Informazioni dettagliate sugli attributi dei vari MIB sono presenti nel [http://www.xt3.it/reti0506/MIB-D6.2.txt documento ufficiale] === Interfaccia di MAC: MLME SAP === * POWERMGT: richieste al modulo che gestisce il risparmio energetico * SCAN: scansione della rete alla ricerca di BSS disponibili * JOIN: sincronizzazione con un BSS * AUTHENTICATE: autenticazione con un BSS * DEAUTHENTICATE: deautenticazione con un BSS * ASSOCIATE: associazione fra una STA e un AP * REASSOCIATE: associazione fra una STA e un altro AP * DEASSOCIATE: disassociazione fra una STA e un AP * RESET: azzeramento * START: creazione di un nuovo BSS (diventa AP) o IBSS (prima STA di una rete ad-hoc) === Interfaccia di PHY: PLME SAP === In generale si hanno disposizione tutti i getter e i setter necessari per manipolare tutti gli attributi del MIB (normati nell'aggiunta `Annex D`). Inoltre, si hanno a disposizione le seguenti primitive: * PLME-RESET.request: forza il reset del livello PHY, reinizializzandolo allo stato di ricezione; * PLME-CHARACTERISTICS.request: ritorna le caratteristiche operative della PHY entity; * PLME-CHARACTERISTICS.confirm: viene sollevata dalla PHY entity successivamente ad una PLME-CHARACTERISTICS.request. Fornisce le caratteristiche operative della PHY entity; * PLME-DSSSTESTMODE.request: utile per entrare in modalita' test in una PHY DSSS entity; * PLME-DSSSTESTOUTPUT.REQUEST: opzionale, testa i segnali di output di una PHY DSSS entity. === Interfaccia di PHY: PLCP e PMD === Come gia' accennato in precedenza, le funzioni proprie dello strato PHY sono separate nei due livelli distinti PMD e PLCP; quest'ultimo intende fornire il meccanismo per trasferire MPDU fra le STA, stando al di sopra del livello PMD. Anche in questa sezione, i servizi vengono definiti in maniera puramente astratta, in modo da non forzare a particolari implementazioni delle interfacce. Le primitive tra MAC e PHY si possono dividere in due categorie: * primitive per il supporto d'interazioni punto-a-punto a livello MAC (primitiva PHY-DATA.{request,confirm,receive,indication}). * primitive con significato locale per agevolare l'interazione tra sottolivelli (e.g. PHY-TXStart.{request,...}). === Specifiche della modulazione FHSS === Si tratta attualmente della tecnologia piu' diffusa nelle trasmissioni radio. Vengono in generale definite un sacco di primitive che vanno dal controllo del consumo energetico del medium, alla trasmissione, al CS/CCA. Frequency hopping: il salto delle frequenze (channel) e' fatto alfine di ottenere un maggior throughput della rete (non si impegna mai una stessa frequenza per "troppo" tempo). Questo hopping deve avvenire entro un tempo limite di 224us. == Appunti vari == ||20061014-1305||Roma|| Ho letto qualcosa su come si instaura una connessione tra una client e un AP: vi è praticamente una serie di richieste tra il client e l'AP affinchè la connessione venga instaurata; nota importante è che il client prima di collegarsi all'AP deve autenticarsi sull'AP stesso. Una volta fatto cio' AP manda un pacchetto che indica l'avvenuta autenticazione e l'inizio di una nuova connessione. Naturalmente vi sono già delle primitive implementate atte a svolgere questo tipo di compito (sia per quanto riguarda l'instaurazione che per le reinstaurazione). Inoltre i vari client devono essere tutti sincronizzati per paralare tra loro (es che fece anche il seminarista se non ricordo male) e per fare ciò si inviano delle simpatiche "pancette" con dentro il proprio timestamp; a monte comunque c'è l'AP che controlla tutta la sincronizzazione ed egli stesso manda pancette ai client conessi a lui; quindi vi è una doppia sincronizzazione: una tra AP e client e una tra client e client (cap 11 del documento ieee 802.11). = MadWifi e l'estensione per VAP = ,,20061011-1744: soujak,,[[BR]] I driver [http://madwifi.org MadWifi] per schede Atheros su piattaforme Linux implementano gia' la funzionalita' di associazione multipla simultanea grazie ad [http://madwifi.org/wiki/HAL HAL]. Per ulteriori informazioni si veda il relativo [http://madwifi.org/wiki/ngFeatures wiki]. Risulta, come e' chiaro, capire quanto l'implementazione della virtualizzazione delle interfacce di rete dipenda dal chip Atheros o dall'implementazione del driver e quanto invece la funzionalita' possa essere portata anche in scenari differenti. A tal fine si consiglia come riferimento gli stessi [http://madwifi.org/wiki/UserDocs/GettingMadwifi sorgenti]. ,,20061013: soujak,,[[BR]] Da una rapida occhiata ai driver e alla relativa documentazione (User's Guide e README) sono emersi una serie di dettagli rilevanti. Anzitutto parte dell'implementazione del driver e' distribuita in forma binaria dal produttore della scheda per ottemperare a specifici dettami dell FCC. Una scheda wireless e', di fatto, un rice-trasmettitore radio con capacita' tecniche (bande in cui poter operare) che possono infrangere quelle che sono le limitazioni imposte dalle legislazioni dei vari Paesi per l'utilizzo dell'etere. Conseguentemente un firmware (o software?) fornito in forma sorgente potrebbe consentire modifiche che potrebbero portare ad infrazioni legali, come l'ascolto su canali riservati. La funzionalita' di associazione multipla fornita come estensione al driver e' basata su porzioni binarie e quindi emergono dubbi sulla sua portabilita', benche' il driver sia basato su una implementazione di 802.11 (proveniente da BSD) indipendente dal hardware. In aggiunta a questo, l'implementazione espone un limite che poco si confa' alla genericita' che lo studio intende perseguire. Prima di tutto, l'estensione VAP permette soltanto la creazione di piu' AP o l'uso contemporaneo di modalita' STA e AP (associato ad un BSS e contemporaneamente Master). Cosi' facendo, si aggiungono effettivamente possibilita' interessanti (come eseguire sniffing su reti su cui si e' autenticati e addirittura associati), ma se ne precludono parecchie altre (si pensi alle reti ''ad-hoc''). Inoltre l'implementazione non fa uso di strategie di channel-hopping, pertanto i Virtual Access Point sono limitati a coesistere sullo stesso canale e ad utilizzare lo stesso livello fisico - un altra limitazione alla quale si spera di non dover sottostare. Altri aspetti del progetto MadWifi e dell'estensione in oggetto possono invece rivelarsi interessanti, ad esempio l'interfaccia verso l'alto. Gli sviluppatori hanno creato un tool (`wlanconfig`) per facilitare la creazione e la gestione di interfacce virtuali che presentano all'utente la molteplicita' di usi della medesima scheda fisica.